AssoAmbiente

Rassegna Stampa

181/2016/CS

La Commissione europea ha recentemente pubblicato il documento contenente la revisione dei criteri europei sul GPP (Green public ProcurementAcquisti verdi) relativi all’acquisto di monitor e computer [COM(2016)346final].

I criteri previsti nel documento in parola, che le P.A. possono introdurre nei bandi di gara per l’acquisto di tali apparecchi, sono relativi alla selezione, alle specifiche tecniche, ai criteri premianti e alle clausole di performance del contratto. Ognuna di queste categorie poi si suddivide in due tipologie: criteri core (definiti per una semplice applicazione del GPP e concentrati su specifici aspetti ambientali) e criteri omnicomprensivi (tengono in considerazione più aspetti e sono relativi a livelli ambientali più elevati, la loro applicazione risulta più complessa). Il lavoro infine, per ogni tipologia di criteri previsti, individua gli impatti ambientali più significativi durante l’intero ciclo di vita del prodotto, suddividendoli in quattro differenti categorie:

  • consumo di energia;
  • presenza di sostanze pericolose;
  • estensione del tempo di vita del prodotto;
  • gestione del fine vita.

In particolare, tra i vari criteri descritti, si segnala quello riportato al punto 4.2 del documento e relativo alla gestione del fine vita di computers e monitors. Qui vengono riportati una serie di criteri atti ad assicurare una corretta gestione del fine vita evidenziando la necessità di garantire una raccolta efficiente, un’adeguata tracciabilità nonché un accurato trattamento (con attenzione alle sostanze pericolose) e, ove fattibile, la possibilità di riutilizzo. Inoltre sono individuati criteri relativi alla fase di design dei quali possono beneficiare quei prodotti più facilmente trattabili e riciclabili una volta giunti a fine vita.

I criteri GPP UE su monitor e computer sono riportati in allegato alla presente (in lingua inglese) – (v. allegato I).

Sempre in materia di GPP, segnaliamo inoltre che, considerato l’obiettivo indicativo che l’UE si era data (50% di “appalti verdi” entro il 2010) almeno per i gruppi prioritari di prodotti e/o servizi (la lista completa dei criteri GPP UE è disponibile al sito http://ec.europa.eu/environment/gpp/eu_gpp_criteria_en.htm), la Commissione nel 2011, ha effettuato uno studio con l’intento di verificare l’adozione di tali criteri e le eventuali criticità.

Il Centro per gli studi politici europei e il Collegio d'Europa hanno condotto un sondaggio al quale hanno partecipato oltre 850 enti pubblici provenienti da 26 Stati membri. Lo Studio “The uptake of Green Public Procurement in EU27(v. allegato II)ha raccolto informazioni su più di 230.000 contratti firmati dalle autorità pubbliche tra il 2009 e il 2010, per un valore di circa 117,5 miliardi di euro.

Tra le principali conclusionidello Studio, evidenziamo:

  • l’applicazione del GPP nell'UE, seppur significativa, non ha raggiunto l'obiettivo del 50%;
  • nell’ultimo periodo si rileva un trend positivo nell’applicazione del GPP, per il quale i dati risultano significativamente più elevati rispetto all'intero periodo valutato;
  • l’applicazione dei criteri in Europa varia in modo significativo da Stato a Stato; in quattro Paesi (Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia) risultano applicati tutti i criteri fondamentali nel 40% -60% dei casi, mentre in altri dodici Paesi con una percentuale inferiore al 20% dei casi;
  • i costi di acquisto sono ancora il criterio predominante di aggiudicazione degli appalti, mentre solo una minoranza utilizza nei metodi di valutazione il costo del ciclo di vita;
  • in generale, le autorità competenti percepiscono come difficoltoso l’inserimento dei criteri verdi negli appalti: l’applicazione del GPP risulta maggiore proprio nei Paesi in cui è percepita con minore difficoltà la loro introduzione nelle procedure di acquisto.

Nel rimandare alle precedenti comunicazioni associative e ai documenti in oggetto – in allegato alla presente circolare - per ulteriori approfondimenti, rimaniamo a disposizione per eventuali informazioni.

Cordiali saluti.

» 16.11.2016
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